Arredare non significa fare scenografie, non significa fare belle immagini per le riviste; è piuttosto creare una qualità di vita, una bellezza che nutre l’anima.
(Albert Hadley)

 

Una casa è molto più di un luogo: è un rifugio, uno spazio pubblico e privato al tempo stesso, un’estensione dei propri sogni, della propria storia, di tutto quello che si è.

Per questo dovrebbe essere espressione di chi la abita e non soltanto un insieme di mobili e oggetti che stiano bene tra loro e che qualcun altro ha scelto per noi. Aprire la porta di una casa deve essere come guardare il mondo attraverso gli occhi e la storia di chi, quella casa, la vive.

Il rapporto con il cliente è, perciò, fondamentale, dalle prime fasi di progettazione fino alla scelta di mobili, dei punti luce, dei tessuti, dei complementi d’arredo, in una sinergia fatta di ascolto, interpretazione e decodifica delle esigenze di chi andrà ad occupare quella casa.

Nei mobili che progetto e realizzo mi piace utilizzare materiali tradizionali come il ferro e il legno, che hanno fatto parte della storia dell’arredamento fin dalla notte dei tempi.

Una corretta e accurata progettazione dei punti di luce inoltre, fa la differenza. Lampadari, lampade, appliques sono pensati e realizzati ad hoc per ogni spazio.